C’era anche lui lo scorso anno e ci sarà ancora il 15 ottobre. Michele Coppolillo partì dalla Calabria, dalla provincia di Cosenza, per coronare il suo sogno e ci riuscì mirabilmente. All’inizio, quando correva con Reverberi, andava sempre in fuga. Se un corridore attaccava più di due volte nella stessa corsa, si poteva tranquillamente dirgli «Sei come Coppolillo» e lui capiva di certo. Poi bussò alla sua porta Giancarlo Ferretti e la ruota girò. Le fughe vennero imbrigliate, ma non il suo spirito battagliero. Se c’era bisogno di combattere, Michele c’era. Si piazzò terzo in una Sanremo e vinse due corse – una tappa al Giro del Mediterraneo e il Trofeo Pantalica – ma soprattutto si mise ad aiutare i suoi capitani affinché ne vincessero di più importanti.
Già, i suoi capitani…
Prima venne Michele Bartoli, che in quei tre anni fra la Mg e l’Asics, vinse il Fiandre, due Liegi e due Coppe del mondo.
Poi il “Coppo” approdò alla corte del Pirata, di Marco Pantani, lui che viveva e vive ancora ai piedi della salita di Dozza, a due passi dalla casa del presidente Luciano Pezzi, che rifondò attorno al romagnolo la Mercatone Uno che l’anno prima vinse il Giro e anche il Tour. Dopo tanti anni ad allenarsi spalla contro spalla, corsero insieme nel maledetto 1999, che fu stupendo fino a quel 5 di giugno, poi virò verso l’incubo più nero.
Ma Coppo non si è mai fermato e una volta appesa la bici al chiodo, ha continuato ad aiutare, seguendo giovani nella categoria juniores e insieme come assessore allo sport, protezione civile, rapporti con associazioni e volontariato, opere pubbliche, patrimonio, ambiente ed igiene ambientale del comune di Dozza. Mentre lentamente passò dalle pedalate asfissianti e frenetiche delle corse a quelle senza fretta del cicloturismo, con la sua bici, le sue borse e i compagni di strada con la scritta Bombardier, gli Sciamannati sul petto e tanta voglia di divertirsi.
«NoiConVoi2016 – ricorda – ci ha permesso di passare una giornata in compagnia di amici uniti dalla passione per la bici e dalla volontà di contribuire al conforto di persone che tanto hanno perso. Quest’anno purtroppo c’è un motivo in più, il ricordo dell’amico Scarponi; con il quale l’anno passato abbiamo trascorso momenti molto piacevoli durante la manifestazione NoiConVoi».
Poche parole e l’appuntamento fra dieci giorni. Per abbracciare nuovamente capitan Bartoli, parlare di Marco e Michele ed essere uno di #NoiConVoi2017.
