• 29 Agosto 2018

Balzo di Montegallo, si arriva quassù. Nel paese fantasma dove non si sentono più voci…

Balzo di Montegallo, si arriva quassù. Nel paese fantasma dove non si sentono più voci…

Una rupe con sopra un borgo, spostati di 40 centimetri verso il mare. E così Montegallo, di cui si hanno notizie sin dal Medio Evo, dai giorni del terremoto è un paese fantasma. Nel borgo che d’estate era frequentato da centinaia di persone, oggi regna un silenzio surreale. E’ stata soprattutto la seconda scossa, quella di ottobre, a dargli il colpo di grazia. Le case non sono venute giù come a Pretare o Piedilama, Colle o Colleluce, anzi. Sono tutte al loro posto e magari esternamente non sembrano neanche troppo malconce. Solo che non ci si può più entrare, perché i muri dentro sono lesionati come succede se di colpo la terra e la roccia in cui sono scavate le fondamenta vengono spinte con tale violenza che la struttura resta indietro. Come quando l’auto accelera e si viene sbattuti sul sedile. Si può immaginare la violenza di una spinta che sposta la montagna di 40 centimetri?

balzo3Lo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Istituto per il rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente ha evidenziato due grosse deformazione orizzontali. Una con uno spostamento verso est nell’area di Montegallo (con un massimo di circa 40 centimetri), l’altra con spostamenti verso ovest nell’area di Norcia (con un massimo spostamento di circa 30 centimetri). Si sono evidenziano anche significative deformazioni verticali, di almeno 60 centimetri nell’area di Castelluccio e da una deformazione verticale in sollevamento di circa 12 centimetri nell’area di Norcia. Come dire che la montagna si è sollevata di mezzo metro e ha poi si è messa a tirare la fune verso est e verso ovest.

Raffele Feliziani, che al Comune di Montegallo è assessore, racconta.

«Il Comune è vasto – dice – ed ha frazioni abitabili e abitate e altre che sono in demolizione. Ora il centro di ogni attività si è spostato al villaggio prefabbricato in cui sono state collocate le attività commerciali. Le case nel corso di Balzo sono puntellate alle spalle, ma dal bar fino in cima sono tutte inagibili. Per quelle di classe B sono cominciati i lavori, quelle di classe E sono ancora in alto mare, per i ritardi e perché comunque non è facile gestire tanti progetti insieme».

balzo7La Regione Emilia Romagna ha donato i prefabbricati in cui sono alloggiati il bar, l’ufficio postale, la stazione dei Carabinieri, i bagni, l’ambulatorio medico e tutto quello che si può trovare nell’area del vecchio campo sportivo, ma lassù d’inverno piove spesso e nevica e manca una tettoia che permetta ai cittadini di spostarsi asciutti da un’attività all’altra.

«Una sorta di continuazione – dice Feliziani – di quel minimo riparo di 40 centimetri previsto da progetto. Se riparte la vita in quel posto, forse si può sperare che qualcosa rinasca. Chi ha vissuto il terremoto soltanto dal telegiornale non può capire o magari può pensare che ormai sia tutto finito. Macerie spalate e via. Chi vive a Roma e aveva da noi la casa dei nonni e l’ha persa, sa comunque di avere ancora i suoi ricordi al sicuro a 200 chilometri di distanza. Le nostre esistenze sono state sconvolte. La comunità si è spaccata. Ci sono stati litigi fra chi vedeva privilegi veri o presunti negli altri. Uno stravolgimento totale che non cambia da due anni a questa parte. Non credevo che il ciclismo potesse smuovere così tanta gente. Ad agosto abbiamo fatto una cicloturistica in mountain bike con 200 partecipanti, speriamo che #NoiConVoi2018 possa essere forte come in passato. Ci aiuterete a costruire quella tettoia e magari anche voi potrete chiamare casa la nostra Montegallo».
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