• 2 Ottobre 2017

Partito il corriere che ritirerà le frecce gialle e le placchette per il manubrio. Ma c’è una riflessione da fare…

Partito il corriere che ritirerà le frecce gialle e le placchette per il manubrio. Ma c’è una riflessione da fare…

La mail di buon mattino arriva da Massa, dallo studio grafico di Tuttogare. La firma Cinzia.
Poche parole: «Buongiorno, volevo informavi che il materiale ordinato è pronto per il ritiro…».
Si tratta delle frecce segnaletiche gialle e delle placchette da manubrio che per il secondo anno Ennio Bongiorni ha accettato di realizzare per #NoiConVoi.
Questa volta, fermo restando il logo, la dedica nella parte superiore è chiarissima: «Un solo capitano: Michele Scarponi».
La riga inferiore è altrettanto chiara: «In bici contro la paura e l’indifferenza».
Già, l’indifferenza…
Quanti saremo quest’anno? E’ stato uno dei punti interrogativi più grandi al momento in cui decidemmo di ripartire.
Ce la faremo a mettere insieme una somma che ci permetta di dare un seguito ai nostri progetti, ora che l’effetto emotivo dei telegiornali è calato e si comincia a pensare al terremoto come a una pratica da archiviare?

Noi con VoiGià, l’indifferenza. E l’indifferenza genera la paura in chi resta. La paura di essere lasciati da soli. Dimenticati. Sopportati. Poi lentamente allontanati. Sfocati…
«Hanno ricevuto un sacco di soldi – dice l’uomo del bar – più di quanti io ne avrò in una vita…».
Eppure le pietre sono ancora là ed è impossibile fare finta che non ci siano. E sotto le pietre ci sono le biciclette dei bambini e i ricordi degli anziani. Guardiamo i germogli di rinascita di cui abbiamo parlato nel lanciare l’edizione 2017, va bene, ma quando passeremo sotto Pescara del Tronto e poi Arquata, Grisciano e anche Posta, buttiamo l’occhio verso quelle crepe e quelle pietre. Perché le persone che ora potrebbero sembrare grate per le casette di legno hanno perso tutto e non può essere il battage dei media a fare la differenza fra la solidarietà e l’indifferenza. Non hanno più nemmeno un cimitero in cui pregare i loro morti, perché è giusto che si pensi prima ai vivi, ma la memoria… alla memoria chi ci pensa?

Noi con Voi_frecciaGuardiamo bene quelle frecce. Poi guardiamo bene per cosa stiamo lavorando. Dovremo averlo ben chiaro di qui al 15 ottobre. Nulla è davvero aggiustato, nulla è da dimenticare. Guardiamo la foto di quell’uomo col capo poggiato a un muretto distrutto e chiediamoci se a distanza di un anno possa aver ritrovato la pace. C’è un mondo che ha bisogno di ripartire. Ci sono aziende che hanno investito e gente che si è rimboccata le maniche. E noi? Sta anche a noi fugare la paura e rifiutare l’indifferenza.
Michele lo avrebbe fatto al nostro fianco. Sarebbe stato il nostro solo capitano. Mi piace pensare che lo sarà ancora…