• 22 Settembre 2017

Un anno dopo la caduta, Rocchino e gli amici di Vasto a #NoiConVoi2017

Un anno dopo la caduta, Rocchino e gli amici di Vasto a #NoiConVoi2017

Si pedala da meno di un’ora quando il telefono squilla nell’auto apricorsa e il medico dall’ambulanza dice che hanno assistito un ciclista caduto in discesa e lo porteranno all’ospedale di Ascoli Piceno. E’ il 23 ottobre del 2016, prima edizione di #NoiConVoi.
Il medico dice che c’è qualcosa di rotto, ma niente di preoccupante. La pedalata va avanti. Ci fermiamo sotto Pescara del Tronto, poi proseguiamo fino all’arrivo.
Il nome ce l’ha detto il medico, il numero salta fuori dalle iscrizioni. Lui si chiama Rocchino ed è caduto scendendo dal bivio di Torrita, in uno di quegli avvallamenti dell’asfalto sui cavalcavia, provocati proprio dal terremoto. Risponde subito. Ha la voce affranta. E’ triste per non aver concluso la pedalata. Rassicura sul fatto che ci sono i suoi compagni di squadra ad assisterlo. Scherzando allora gli diamo appuntamento alla seconda edizione (senza sapere se ce ne sarà una) e nel frattempo gli chiediamo anche l’amicizia su Facebook: sorridendo scopriamo che Rocchino, tradotto in francese, suona scherzosamente Petit Roc
Un anno dopo, senza mai esserci persi di vista, Rocchino e la sua squadra Asd Ciclistica Valle Trigno ci hanno scritto queste righe e inviato le loro foto. Le pubblichiamo, per far capire meglio cosa sia stata e cosa speriamo sarà nuovamente #NoiConVoi2017.

“Non sarà mica una caduta a fermarmare la passione per la vita e per lo sport che più amiamo
“Non sarà mica “le tremblement de terre”, per dirla alla francese, a  seppelire sotto le macerie i nostri cuori e le nostre speranze
“Da piccolo gruppo ciclistico nel vastese anche quest’anno abbiamo deciso di tornare a percorre le magnifiche strade circondate dai Monti Sibillini insieme alla grade famiglia di #noiconvoi, per non dimenticare che in questa terra martoriata vi è ancora molto da fare, per il senso di “compassione” (dal latino “soffrire insieme”) con i nostri conterranei più sfortunati di noi che da quel giorno hanno il loro esistere capovolto
“Anche per questo torniamo quest’anno, come un ponte che unisce i nostri due territori, percorreremo in bici la strada che ci divide in modo da sentirci ancora più abbracciati a voi
Non sarà né il nostro piccolo gesto né il nostro piccolo contributo economico ad alleviare e risolvere i vostri immani problemi.
“Però, anche la più piccola carezza o il più piccolo dono che vi daremo a serve a dimostrare che vi sono persone che non vi pensano e non vi abbandoranno mai al vostro destino
“Riproporre quest’anno #noiconvoi assume significati che vanno oltre la sensibilizzazione delle problematiche post terremoto, oggi per noi rappresenta un evento unico per il ricordo e la memoria del sempre amato Michele Scarponi.
“Per noi umili ciclisti della domenica aver condiviso solo pochi chilometri con lui nella passata edizione, rappresenta un motivo in più per tornare e per rendere momoria ad un grande campione del ciclismo e della vita”.