• 3 Settembre 2018

#NoiConVoi2018 in supporto dell’Associazione “IoNonCrollo” di Camerino

#NoiConVoi2018 in supporto dell’Associazione “IoNonCrollo” di Camerino

#NoiConVoi2018 pedalerà per riparare dalle intemperie il centro commerciale di Montegallo, per gli amici di Camerino e per la Fondazione Michele Scarponi. Del primo obiettivo abbiamo scritto nei giorni scorsi, spostiamoci ora in provincia di Macerata…

Quando mettemmo su strada #NoiConVoi2016, il pullman delle Frecce Azzurre di Camerino scaricò a Posta sorrisi, solidarietà e voglia di aggregazione. Sandro Santacchi, organizzatore della Gf Terre dei Varano, aveva raccolto 50 cicloturisti dalla cittadina maceratese e con lui aveva viaggiato anche Luca Panichi, che avrebbe percorso l’ultimo chilometro assieme a Marina Romoli. C’era una gran voglia di farsi sentire e di aiutare. Era il 23 ottobre, nessuno poteva immaginare che di lì ad appena sette giorni, il 30 ottobre la seconda scossa avrebbe raso al suolo ciò che restava di Amatrice e Arquata e buttato giù anche Camerino e gli altri Comuni dell’Appennino maceratese.

La reazione fu però immediata e portò alla nascita dell’Associazione IoNonCrollo che nell’immediato offrì supporto logistico ai soccorritori, si adoperò per la consegne di medicinali e beni di prima necessità agli sfollati, il montaggio di tende per gli allevatori e sopralluoghi nelle frazioni e nella zona rossa. In un secondo momento, i suoi volontari hanno contribuito alle operazioni di recupero dei beni all’interno delle abitazioni, aiutando le attività produttive e gli studi professionali che sorgevano nella zona rossa, accompagnando amici, parenti, conoscenti e tutti i concittadini che ne avessero bisogno a recuperare dalle proprie abitazioni distrutte i beni di prima necessità, i ricordi di una vita e ciò che fu possibile portare in salvo dalla distruzione.

Quando poi fu chiaro che il centro storico fosse distrutto e completamente da ricostruire e i tre quarti delle associazioni non avessero più la propria sede, IoNonCrollo mise sul tappeto uno splendido progetto: raccogliere fondi per costruire un centro polifunzionale, di almeno 1.000 metri quadrati, come auditorium per eventi culturali, teatrali, musicali, sportivi e di intrattenimento. Inoltre, un numero adeguato di strutture più piccole, dai 60 ai 100 metri quadrati, da utilizzare come sedi delle Associazioni per riunioni, attività, corsi formativi e altro. Infine, una o più strutture esterne per attività sociali e spettacoli.

Sono passati due anni e se da un lato la raccolta fondi messa in atto sul sito internet dell’Associazione ha ormai raggiunto la somma per partire, la situazione della splendida cittadina universitaria è rimasta pressoché identica a com’era nei giorni successivi alle scosse, che peraltro da allora non hanno mai smesso di farsi sentire.

Così, per fare il punto e capire in che modo #NoiConVoi2018 potrà intervenire al loro fianco, ci siamo rivolti a Claudio Enrico Cingolani, ingegnere e presidente di IoNonCrollo.

– Quando nacque IoNonCrollo?
– Alla metà di quel novembre, appena dopo il terremoto. L’idea di costruire delle strutture per le associazioni ci venne quasi subito e la presentammo al pubblico il 9 dicembre, con l’appoggio di Juri Chechi, che sin dall’inizio ci ha fatto da ambasciatore, venendo anche alla presentazione.

– Si dice che siate ormai pronti per mettere la prima pietra…
– Siamo arrivati finalmente ad avere la terra dove poter costruire. Oltre a continuare la raccolta fondi, un passo molto delicato è stato individuare una zona in cui tirare su queste strutture. Entro metà settembre dovremmo andare in Consiglio Comunale e poi si partirà con il progetto esecutivo e i lavori. Per l’estate dovremmo aver fatto.

– Sono passati due anni, credevate di essere ancora a questo punto?
– Speravamo molto meglio e non soltanto parlando di noi e del nostro progetto. La situazione è preoccupante. E’ tutto molto fermo, non si vede niente di particolare per la ripartenza della città. Sia le costruzioni private, sia gli alloggi per chi è fuori da casa sua. Le stesse Sae, le casette, che ancora non sono state consegnate a tutti quelli che ne hanno diritto. Sta sorgendo tutto con molto ritardo. Non si può stare ancora qui a parlare di emergenza, dovremmo essere in fase di progettazione e ricostruzione. Invece…

– Nella zona di Arquata, Pretare, Piedilama e Pescara si è registrata una tremenda dispersione sociale, ma si tratta di paesini. Come vanno le cose a Camerino, che peraltro è anche sede universitaria?
– Anche qui c’è il grosso problema della dispersione. Molte persone sono dovute andare fuori e per quelle che sono rimaste mancano punti di incontro fra le persone. Questo mette in difficoltà chi si vuole incontrare. Il ruolo delle nostre strutture sarà proprio favorire la socialità. Radunare le persone che fanno parte delle associazioni, che possono fare attività o le persone che vogliono incontrarsi anche nella zona Sae, dove ci sono più di 150 famiglie che finalmente hanno un polo in cui aggregarsi.

– In che modo funzionerà il vostro centro?
– La struttura più grande sarà polifuzionale e sarà a disposizione di tutti e a seconda degli orari e degli utilizzi. Può essere impiegata per mostre, cinema, teatro. Le altre strutture saranno condivise, le varie associazioni potranno usarle conciliando gli orari. Non si poteva fare una casetta per ogni associazione, per cui bisognerà sfruttare gli spazi.

– Lo scorso anno, al termine di #NoiConVoi2017 qualcuno borbottò che con questa storia del terremoto iniziavamo a stancare. Avete anche voi la sensazione che la solidarietà stia venendo meno?
– Indubbiamente non c’è più la sensibilità che c’era all’inizio. Il primo anno e mezzo registrammo molto interesse e molto aiuto, adesso non ne parla quasi più nessuno, come se tutto fosse risolto. Invece siamo qui come due anni fa ,senza grossi cambiamenti.

– In quanti lavorate a IoNonCrollo?
– Nell’associazione siamo circa 50 soci. E’ rimasta la parte di chi realmente lavora e si dà da fare. Alla fine dei lavori, doneremo le nostre strutture al Comune e andrà concordato con loro il modo per la gestione più funzionale. Soprattutto la struttura più grande dovrà essere gestita con prenotazioni.

– E’ possibile continuare a sostenervi?
– Certo, l’aiuto in casi del genere non basta mai. Ci sono tutte le istruzioni sul nostro sito. Per ora abbiamo raggiunto quota 100 mila euro. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che sin dall’inizio ci hanno sostenuto, direttamente o indirettamente. Raggiungere questa somma ci conferma la validità del percorso che abbiamo scelto all’indomani delle scosse. Questo traguardo che qualche mese fa era solo un sogno, oggi ci rende estremamente orgogliosi, pieni di gratitudine, di entusiasmo e senso di responsabilità, ma certi del cuore grande dell’Italia che, nei suoi infiniti gesti di solidarietà, e quindi anche attraverso questo risultato, ci fa capire ancora di più quanto sia importante non arrendersi e far risorgere la nostra città.